Di lui è stato detto:
”Ha messo in smoking la canzone italiana”.
Perché la musica di Carlo Alberto Rossi è musica del cuore, capace di legarsi subito ad una emozione e di evocare sentimenti che non si potranno più dimenticare. Lui è la canzone, la grande canzone.
Per questo le sue musiche non muoiono mai.
C.A. ROSSI è romagnolo, di Rimini, come Federico Fellini e Sergio Zavoli. Quando la sua famiglia si trasferisce a Milano, si iscrive al Liceo Berchet e ha per compagni Giuseppe Prisco – avvocato – Dino Fabbri – editore – Oreste Del Buono – giornalista/scrittore, Minolo Pizzagalli – medico/chirurgo.
A sedici anni un grande gruppo editoriale (Mascheroni) gli pubblica la sua prima canzone, probabilmente per liberarsi dalla presenza fastidiosa e pressante di uno studente che non si arrende tanto facilmente.
A 19 anni si arruola volontario, rifiutando il ritardo alla chiamata come studente in medicina. Ma dimostra subito maggiore interesse alle bande reggimentali che alle armi in dotazione ai reparti e scrive 4 inni per le Divisioni Sabauda e Acqui. Congedato, ottiene subito un tale successo come compositore da rinunciare alla medicina per dedicarsi completamente alla professione di compositore di canzoni.
In breve diventa tra i più affermati autori e compositori, editore, discografico. Costruisce un centro di registrazione e doppiaggio, il Fonorama, con annessa una tipo-litografia.
Ha partecipato a 21 Festival della canzone a Sanremo, a 5 Festival della canzone napoletana, ecc.
Ha vinto: gondola d’oro e gondola d’argento a Venezia, 2 diapason d’oro. I° premio Festival a Parigi, I° premio Festival della canzone di Londra e di Palma De Majorca – 3 premi della critica giornalistica – Targa della maschera d’argento a Campione – riconoscimenti vari in occasione di manifestazioni musicali.
Tra le oltre 600 canzoni si ricordano:
E se domani – Le mille bolle blu – Nun è peccato - Se tu non fossi qui – Conosci mia cugina - Quando vien la sera – Trieste mia – Mon Pays – Stradivarius – Amore baciami – Ritroviamoci – Al chiar di luna porto fortuna – Nun è peccato – Veccia Europa – ‘Na voce, ‘na chitarra e’ o poco e’ luna, e molte altre.
Grandi artisti internazionali hanno cantato le sue canzoni:
Tom Jones, Dean Martin, Julio Iglesias, Bing Crosby, Sara Vaughan, Nat King Cole, Jonny Mathis, Connie Francis, Pat Boone, Ray Charles Singers, Eartah Kitt, Paul Anka, ecc.
Una intera generazione di cantanti italiani tutt’ora interpreta ed ha cantato sue musiche:
Mina, Renzo Arbore, Ornella Vanoni, Milva, Peppino di Capri, Fausto Cigliano, Fred Buongusto, Betty Curtis, Jonny Dorelli, Fred Buscagliene, Bruno Martino, Wilma De Angelis, Rosanna Fratello, Lara S’Paul, I Vianella, Emilio Pericoli, Roberto Murolo, Teddy Reno, è impossibile fare un elenco completo.
La generazione di interpreti degli anni ’50 lanciò i suoi primi successi:
Natalino Otto, Flo Sandon’s, Achille Togliani, Yula de Palma, Ernesto Bonino, Gino Latilla, Carla Boni, Katyna Ranieri, Nilla Pizzi, Joe Sentieri, Lidia Martorana, Giorgio Consolini, Carlo Buti, Luciano Tajoli, Vittorio Paltrinieri, il Quartetto Cetra, per citarne alcuni.